In questo periodo stiamo vivendo sui mercati un momento di grande volatilità, gli investitori stanno anticipando un ipotetico aumento dell’inflazione che spingerebbe la Fed a rivedere i tassi di interesse, a nulla sono valse le interviste di Powell che continua a sottolineare che il mondo è in recessione e quindi ci vorranno anni prima di vedere una inflazione alta o tassi di interesse bassi.
I mercati però continuano ad anticipare un periodo di inflazione alta, e quando l’inflazione è in aumento, i titoli industriali sono quelli che ne traggono vantaggio. All’interno del settore ci sono svariate società abbastanza promettenti, sempre che l’inflazione aumenti tanto quanto i mercati stanno segnalando ultimamente.
Le aspettative di inflazione sono arrivate alla fine di settembre, il che ha segnato un rinnovato spostamento dei capitali verso attività economicamente sensibili e fuori da quelle più sicure. Le aspettative di inflazione basate sul mercato per il prossimo decennio, secondo i dati della Riserva Federale di St. Louis, sono salite a quasi il 2,2%, da circa l’1,6% alla fine di settembre.
Naturalmente va sottolineato che i rendimenti più elevati rendono le azioni meno attraenti rispetto alle obbligazioni, viste come un bene di rifugio, da qui il selloff sui mercati in questi giorni. Ma i titoli industriali, tuttavia, sembrano riuscire a resistere bene al periodo di vendite, soprattutto perché dovrebbero vedere un aumento delle vendite e degli utili a breve termine con un’economia in rafforzamento.
L’Industrial Select Sector SPDR Fund (XLI) è aumentato di quasi il 23% dalla fine di settembre, superano anche l’S&P500 fermo al +19%.
Ora è il momento di spostarsi verso asset ciclici, che tendono ad essere più rischiosi. Uno dei modi per misurare il livello di rischio di un titolo è guardare alla sua volatilità e per coloro che possono sopportare il rischio in cambio di rendimenti elevati, potrebbe essere il caso di dare un occhio al settore industriale.
Recentemente ho notato che il settore industriale è il terzo più sensibile alle variazioni dei tassi di interesse, tra gli undici settori dell’indice S&P500.
Alcuni titoli industriali sono più sensibili alle variazioni dei tassi di interesse e, a loro volta, dovrebbero beneficiare di un’economia in ripresa.
Per esempio il gigante aerospaziale Boeing (BA), con una correlazione del 72% con il rendimento del Tesoro a 10 anni, il titolo è aumentato del 45% dal 23 settembre. È stato più del doppio volatile rispetto all’S&P500, in parte perché rifornisce l’industria aerea, che è stata decimata dalla pandemia.
Oppure il gigante industriale diversificato Emerson Electric (EMR) ha una correlazione del 58% con il rendimento a 10 anni ed è stato solo leggermente più volatile del mercato. Emerson vende prodotti in dozzine di mercati finali ciclici martellati dal Covid-19. L’aumento dei prezzi dell’energia è ottimo per i clienti produttori di petrolio. Più attività di costruzione significa più strumenti venduti e le fabbriche si trasformano in vendite per i suoi sistemi di automazione e controllo.
Infine segnalo Textron (TXT), è correlato al 57% con il Tesoro a 10 anni, è aumentato del 50% nello stesso arco di tempo ed è il 65% più volatile del mercato. L’azienda produce componenti per aeromobili ed elicotteri. Una società con una crescita media dell’8% anno con aumento delle stime per il 2021.
Ci vuole sempre cautela quando si parla di industriali, un settore difficile da comprendere e da seguire, ma di certo uno dei migliori quando si parla di timore sull’aumento dell’inflazione.
Al tuo successo.
Giuseppe Pascarella