Cosa sono i famosi dividendi aristocratici?

Quando si parla di mercato azionario molto spesso ci si imbatte in un termine curioso, quello di Dividendi Aristocratici.

Ovviamente le teste coronate non c’entrano nulla, si parla di aziende che da diversi anni distribuiscono dividendi in crescita.

 L’argomento è molto interessante e val la pena approfondirlo. 

Innanzitutto partiamo dalla definizione…

Quando si parla di dividendi aristocratici ci si riferisce ad un gruppo di aziende che deve soddisfare determinati criteri:

  • Far parte dell’indice S&P 500
  • Avere da più di 25 anni anni consecutivi i dividendi in aumento
  • Possedere determinati requisiti minimi di dimensione e liquidità

 Attualmente le aziende che soddisfano questi criteri sono 66. Ecco l’elenco completo.

Va da sé che se un’azienda è nelle condizioni di poter distribuire per 25 anni consecutivi un dividendo in crescita significa che ha un solido vantaggio competitivo.

Non ti sorprenderà perciò che il Dividend Aristocrats Index abbia sovraperformato il mercato dello 0,3% annuo nell’ultimo decennio, registrando tra l’altro anche una volatilità leggermente inferiore.

Questa non è una caratteristica trascurabile, infatti ottenere un miglior rendimento con una volatilità inferiore è l’obiettivo di tutti gli investitori.

Guardando più nel dettaglio, si può vedere che l’indice che racchiude tutte le aziende del prestigioso club dei dividendi aristocratici ha performato meglio soprattutto durante i periodi di crisi.

Emblematico è il caso del 2008 dove l’S&P 500 ha perso il 38% mentre Dividend Aristocrats Index è sceso di solo del 22%.

Ma come sempre un’immagine vale più di mille parole e quindi eccoti un grafico che mostra questo fenomeno in  modo lampante.

Come si vede nell’immagine, questa caratteristica dei dividendi aristocratici di performare meglio del mercato nei momenti di crisi si è un po’ persa negli ultimi mesi. 

Se andiamo a prendere gli ETF che replicano rispettivamente l’indice dei dividendi aristocratici (NOBL) e l’S&P 500 (SPY), vediamo che il primo ha perso a marzo, ovvero il mese del grande calo dovuto al covid, il 13,9% mentre il secondo solo il 12,8%.

 Perciò in questa crisi i dividendi aristocratici stanno facendo peggio del mercato. 

Questo ed altri fattori ha portato molti importanti commentatori, tra cui Ben Levinsohn del Wall Street Journal a chiedersi: 

Ma la strategia basata sui dividendi è morta? 

La domanda è molto interessante ed anche io me la sono fatta.

La mia risposta, simile a quella del giornalista del WSJ è: 

No, la strategia basata sui dividendi non è morta.

Probabilmente molte aziende usciranno dal club dei dividendi aristocratici, ma poi ne entreranno altre e quindi…

 i dividendi continueranno ad essere alla base dell’investimento azionario.

 Conoscere a fondo il mercato azionario è molto importante per avere risultati nel lungo periodo.

Le cose da sapere per investire bene non sono tantissime, ma alcune sono indispensabili.

Se vuoi entrare in possesso delle informazioni determinanti per sapere dove investire per ottenere rendimenti di molto superiori a quelli che ti offre la tua banca o un titolo di stato allora la cosa migliore che puoi fare è partecipare al mio evento live: DOVE METTO I MIEI SOLDI.

Clicca qui per sapere nel dettaglio di cosa si tratta.

Al tuo successo!

Giuseppe


Vuoi continuare a leggere l’articolo?
Iscriviti subito a Editoriali Pascarella, è GRATIS
Iscrivendoti all’Editoriale Pascarella
avrai accesso a:
Sei già iscritto?

Articoli da non perdere

Cerchi qualcosa?

Premi INVIO per avviare la ricerca.

Iscriviti per leggere
gli Editoriali Pascarella
E' gratis, per sempre...

Accedi a Pascaprofit