Il 2 Aprile è uscito l’ultimo rapporto sull’occupazione in America, i risultati sono stati impressionanti, il mercato del lavoro ha generato 900 mila posti di lavoro in più. Il dato migliore da quasi 8 mesi, perchè è così importante? Perchè avvalora la tesi che l’economia sta tornando in salute dopo il periodo pandemico e la conseguente recessione. Possiamo dire con certezza che il boom post-lockdown americano è partito.
L’occupazione è uno dei dati macro più importanti da guardare, la piena occupazione indica che c’è più gente al lavoro, che guadagna e di conseguenza spende. In un paese dove quasi il 70% del PIL si basa sui consumi, capisci perchè il livello di disoccupazione è costantemente monitorato.
Quando parlo di piena occupazione non intendo 0% di disoccupazione, sarebbe utopico, gli economisti suggeriscono che una disoccupazione intorno al 3% può considerarsi un livello ottimale vicino alla piena occupazione.
E’ doveroso sottolineare che questo non significa che l’America è fuori pericolo, la più grande economia del mondo è ancora lontana dal suo massimo pre pandemico e ancora dobbiamo calcolare i danni su Main Street. Quando scrivo Main Street intendo le società non quotate, i piccoli negozi, bar, centri estetici e store nelle vie principali delle città. Il mercato azionario sale e fa nuovi record, ma non va dimenticato che la spina dorsale dell’economia è ancora in balia di chiusure, fallimenti e riaperture a velocità dimezzata rispetto un anno fa.
Oltre 8 milioni di persone in meno sono al lavoro rispetto a prima della pandemia. La perdita di posti di lavoro è concentrata tra i gruppi a basso reddito. Un terzo delle piccole imprese rimane chiuso. La povertà è più alta specialmente tra le famiglie nere e l’impatto della chiusura delle scuole ha portato ad un danno incalcolabile sulle future generazioni.
I dati sulla frequenza lavorativa, in gran parte prodotti dal settore privato, sono utili per identificare la svolta economica. A marzo e aprile 2020, molto prima della pubblicazione dei numeri ufficiali, questi mostravano che l’economia non era in grado di uscire dalla recessione. Un anno dopo, fortunatamente, indicano un rapido rafforzamento dell’economia.
Altri dati mostrano tendenze simili. Il numero di persone che viaggiano attraverso gli aeroporti americani sta aumentando rapidamente. Non solo viaggi, a febbraio il numero di posti a sedere nei ristoranti era inferiore del 48% al normale. Ad aprile risulta inferiore del 18%. Le prenotazioni di stanze negli alberghi sta aumentando rapidamente. Anche gli indicatori dell’attività manifatturiera e dei servizi sono in aumento.
Le persone stanno tornando lentamente alla vita normale, escono dalle “tane” dei lockdown in parte perché una campagna di vaccinazione di successo ha permesso un certo allentamento delle restrizioni.
La gente quando esce di casa vuole spendere, vuole rivivere emozioni soppresse dai timori del Covid e dalle restrizioni obbligate. Il 17 marzo il Tesoro ha depositato 250 miliardi di dollari in assegni sotto forma di stimolo sui conti bancari dei cittadini, aggiungendosi agli 1,5 trilioni di risparmi personali extra (circa il 10% della spesa annuale al consumo) che le famiglie avevano accumulato entro la fine del 2020.
A fine marzo la spesa totale è stata complessivamente in aumento di quasi il 20% rispetto al mese precedente, secondo Cardify.
Cosa dobbiamo aspettarci da questi dati
Il risultato è che probabilmente l’America registrerà una crescita del PIL al di sopra delle stime nel secondo trimestre 2021. Nell’ultima settimana di marzo il PIL americano era inferiore di circa il 4% a dove sarebbe stato in assenza della pandemia. Questa è la cifra più alta da oltre un anno e molto meglio della maggior parte delle altre economie.
Molti analisti si aspettano una crescita del PIL del 6% o addirittura superiore nel 2021. Se ciò accadrà, non sarà una sorpresa se l’America vedrà aumenti mensili di un milione di posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione potrebbe essere vicino a quello pre-pandemia molto presto.
Dobbiamo comunque essere sempre vigili e stare attenti, ci sono ancora fattori che possono rovinare la feste. Uno di questi è il discorso accennato in precedenza. La pandemia può aver danneggiato la capacità produttiva dell’America. Se molte imprese sono fallite, anche con una domanda alta molti americani potrebbero non trovare un lavoro facilmente.
Le informazioni che oggi sono in possesso del Governo, indicano che non ci sono timori di forti fallimenti nelle PMI americane. Nel 2020 i fallimenti totali sono stati inferiori di circa il 15% rispetto all’anno precedente. Un ampio sostegno fiscale offerto dal governo federale ha aiutato le aziende a resistere in questi difficili mesi.
Il numero di fallimenti risultano ancora bassi nel 2021, ma nessuno sa davvero se aumenteranno o meno nei prossimi mesi, poiché il sostegno fiscale finirà.
Il secondo fattore riguarda il timore che i contagi tornare a salire, nonostante la vaccinazione di massa continui senza sosta. Ci sono particolari preoccupazioni sulle varianti di coronavirus, come per esempio quella inglese, che si sono diffuse più facilmente. I casi di covid-19 in America stanno risalendo, in alcuni luoghi per esempio, come Chicago e il New Jersey, hanno sospeso la riapertura.
Questo sta rallentando la ripresa, ma non abbastanza da fermarla. La vaccinazione diffusa ha indebolito il legame tra infezione e ricovero ospedaliero. In Michigan e Florida, due stati con alti livelli della variante britannica, l’indice di attività economica ha perso slancio nell’ultimo periodo, anche se è ancora più forte di quanto non fosse nel primo trimestre dell’anno.
Lungo la strada ci saranno battute d’arresto, ma rimango fiducioso sul secondo semestre. Le notizie positive sono sempre più numerose di quelle negative.
Il boom post pandemia americano è appena cominciato.
Al tuo successo.
Giuseppe Pascarella