Stanotte finalmente รจ uscito il dato del prodotto interno lordo cinese, assieme ad altri importanti indicatori economici.
Aspettavo da tempo questi dati e quindi ci tengo a darti la mia interpretazione.
Partiamo dalle fredde cifre: Il pil cinese nel 4 trimestre รจ cresciuto del 4%. il che ha portato la crescita del pil nellโanno 2021 allโ8,1%.
Tanto? Poco?
So che ti puรฒ sembrare strano, ma anche un numero, in apparenza freddo ed oggettivo, puรฒ essere letto in vari modi e se ti รจ giร capitato di leggere qualche commento su questo tema te ne sarai sicuramente giร accorto.
Chi vuole avere uno sguardo pessimista metterร sicuramente lโaccento sul fatto che il 4% del quarto trimestre rappresenta una grande frenata rispetto ai recenti slanci dellโeconomia del dragone, non a caso รจ il dato peggiore dal 2020.
Chi invece preferisce indossare il cappellino dellโottimista potrร rilevare che รจ vero che cโรจ stata una frenata, ma i dati sono comunque nettamente positivi e soprattutto sono superiori alle attese, visto che ci si aspettava un aumento su base trimestrale del 3,6%
Dove sta la veritร ?
Il mio consiglio รจ di spostare un poโ lo sguardo e non fermarci solo alla rilevazione del prodotto interno lordo.
Il calo dello slancio economico รจ evidente, inutile ignorarlo. Calo che risulta ancor piรน evidente se esaminiamo il dato disaggregato per settore, infatti le importantissime vendite al dettaglio sono calate ben piรน del previsto. I motivi sono noti, partendo dai problemi della catena di approvvigionamento e arrivando ai pesanti lockdown regionali imposti dalle autoritร per fermare la variante omicron. Si sa che i cinesi quando fanno i lockdown non scherzano, nessuno esce di casa e tutto si blocca.
Tuttavia, entrambi questi problemi, che come detto sono i maggiori responsabili della frenata, sono in via di miglioramento. Ci vorrร tempo, ma non vโรจ dubbio che soprattutto sul versante supply chain si inizi a vedere la luce.
Forse perรฒ non รจ il Pil lโindicatore che ci puรฒ dare le indicazioni migliori per il futuro, quindi come ho detto, proviamo a guardare altrove.
Ciรฒ che mi ha colpito particolarmente รจ stato il fatto che la Cina abbia deciso di tagliare i tassi di interesse di 2 quarti di punti percentuali.
Un dato non da poco e che rivela una grande determinazione da parte del governo di portare avanti una politica espansiva che, su questo non cโรจ dubbio, non potrร che giovare all’economia reale.
Se ci pensi รจ un atteggiamento in totale controtendenza rispetto al resto del mondo, con la BCE che per bocca della Lagarde ha fatto sapere che i tassi rimarranno invariati e soprattutto con una FED che ha fatto capire in tutte le salse che nel 2022 ci saranno tra i due e i tre rialzi dei tassi.
Questo non รจ un fattore da poco e potrebbe cambiare lโequilibrio tra le due superpotenze.
Infatti lโeconomia degli Stati Uniti appare in ottima salute, tuttavia gli States si trovano a dover fronteggiare il problema dell’inflazione, adottando cosรฌ una politica restrittiva, problema questo che la Cina sembra non avere avendo quindi il vantaggio di poter fare una politica espansiva.
Basterร a recuperare i pesanti crolli immobiliari -che in cina vale il 20% del pil- che hanno messo in pericolo la crisi del Dragone?
Anche questo sarร da vedere, ma un taglio di 2 quarti di punto, il primo da oltre due anni, avrร certamente un peso.
Il messaggio รจ chiaro, si punta alla crescita in un anno cruciale non solo per la politica con Xin Ping che รจ a caccia del terzo mandato, ma soprattutto per la sfida ancora aperta tra Usa e Cina.
Sembra inoltre che Bank of china non si fermi ai tassi di interesse, infatti ha tagliato del 10% il costo del denaro a un anno sul denaro che presta alle altre banche cinesi e sia Goldman Sachs e che la mitica Australian & New Zealand banking group -che difficilmente sbaglia- hanno detto di aspettarsi nuovo interventi prima della fine dellโanno.
Infine, sempre sul versante buone notizie, sembra che la stretta operata dal governo sulle societร tecnologiche si stia allentando. I colossi hi tech hanno dimostrato di voler collaborare con le autoritร gestendo meglio i big data, ed รจ quindi probabile che Xin Ping, dopo averle apertamente combattute decida, per il bene di tutti, di allentare la morsa.
Insomma i motivi per credere nella Cina non mancano, sempre che i dati su cui basiamo le nostre analisi siano veritieri, cosa di cui non possiamo essere certi vista la pochissima trasparenza cinese.
Tuttavia รจ buona norma non farsi prendere dallโentusiasmo, anche perchรจ, come รจ ovvio, non mancano nemmeno i motivi di preoccupazione.
Infatti il mercato immobiliare, seppur in ripresa, รจ ancora molto lontano dal potersi considerare guarito ed inoltre il problema demografico, che tra 30/40 potrebbe creare grandi problemi non รจ minimamente stato risolto. I cinesi non fanno piรน figli e per lโattuale economia questo puรฒ essere un freno.
Oltre a queste considerazioni รจ importante andare a vedere come hanno reagito i mercati a questa notizia.
A seguito del taglio dei tassi abbiamo visto una crescita dellโ1% dellโindice CSI 300 -che racchiude le 300 piรน importanti societร cinesi e viene considerato lโindice di riferimento della Cina, dopo che nei giorni scorsi era sceso.
Il rendimento obbligazionario a 10 anni รจ sceso di un punto che non รจ poco.
Insomma il taglio non รจ passato inosservato, che era ovvio che fosse.
Potrebbero quindi esserci buone notizie per le aziende cinesi quotate negli Stati Uniti, le cosiddette ADR, come ad esempio Jd.com, Baba, Baidu, etc
Un possibile allentamento della regolamentazione, a cui accennavo prima, e soprattutto il taglio dei tassi che consentirร alla aziende di finanziare la ricerca e sviluppo a prezzi minori possono essere un ottimo punto di partenza, anche se รจ bene aspettare ancora un poโ prima di dire che il peggio รจ alle spalle.
Concludendo, per tutti i motivi sopra elencati la Cina appare in leggero vantaggio rispetto agli Stati Uniti nella corsa per diventare la prima potenza al mondo, ma รจ presto per dare giudizi definitivi.
Sarร bello vedere come evolveranno gli eventi e puoi star tranquillo che io sarรฒ qui ad aggiornarti.
A domani
Giuseppe Pascarella