La società è in fase di transizione e sta operando scelte controcorrente per recuperare il gap sulla concorrenza.
Mentre ero in treno verso Firenze, ho letto un articolo molto interessante che riguardava Intel.
Come avevo accennato qualche settimana fa, Intel è una società che ha deciso di investire 20 miliardi di dollari per aprire la prima azienda sul suolo americano per produrre semiconduttori.
Una scelta completamente controcorrente dal momento che negli ultimi anni stiamo assistendo ad una selvaggia delocalizzazione delle fabbriche produttive verso est per abbattere i costi di produzione.
A tutti gli effetti Intel è la prima società a compiere un passo del genere…
Ormai non è più un mistero che i semiconduttori sono in una situazione di Supply Crunch, ovvero uno stallo che riguarda sia la loro produzione che il loro approvvigionamento.
Intel ha quindi fatto una mossa piuttosto coraggiosa facendo un investimento decennale per aprire una mega fabbrica in terra statunitense in cui sposteranno la produzione di semiconduttori per i loro microchip.
Ma non solo…
Lo stesso articolo riporta un rumor del Wall Street Journal che dà ormai per certa l’acquisizione da parte di Intel della società di semiconduttori israeliana Tower Semiconductor per 5,4 miliardi di dollari.
Uscita la notizia, le azioni di Tower Semiconductor sono anche aumentate del 49% in After Our.
Tuttavia, la società attualmente ha un valore di mercato di circa 3,6 miliardi…
E non è ancora chiaro perché la cifra messa sul piatto da Intel sia 5,4 miliardi…
Ciò significa acquisirla con un sovrapprezzo che si avvicina all’80% rispetto al valore di mercato.
Probabilmente la dirigenza ritiene l’affare nonostante ciò comunque vantaggioso, vedremo…
Ma di cosa si occupa Tower Semiconductor?
Tower Semiconductor produce semiconduttori e circuiti utilizzati in tantissimi ambiti: automobili, prodotti di consumo, apparecchiature mediche, attrezzature industriali ed anche minuterie e chip per il settore della difesa.
Gestisce impianti di produzione in Israele, in California, in Texas e in Giappone e la società ha sede a Migdal HaEmek, nel nord di Israele vicino a Nazareth.
Se l’acquisizione andrà a buon fine, e pare proprio di si perchè oltreoceano la danno ormai per cosa fatta, Intel rafforzerà in maniera importante il suo piano per aumentare la produzione di chip “on demand” per altre società.
L’obiettivo, non troppo nascosto, di questa operazione è soddisfare la crescente domanda globale di capacità di produzione di semiconduttori e diventare un importante fornitore negli Stati Uniti e in Europa per servire i clienti a livello globale.
Intel, circa un mese fa, ha dichiarato di voler investire 20 miliardi di dollari in una facilities, ovvero una fabbrica, in Ohio.
Questo in termini di mercato significa rafforzare le ambizioni di produzione dell’azienda perché gli ultimi anni hanno fatto registrare un’impennata nella domanda di prodotti digitali e per questo la carenza globale di Chip è sempre più dilagante.
L’amministratore delegato di Intel, Patrick “Pat” Gelsinger, ha anche affermato che la fabbrica in Ohio, potrebbe crescere per ospitare fino a otto mega fabbriche di chip.
Questo progetto di Intel per espandere la produzione su suolo USA è stato rinominato FAB e prevede un investimento spalmato nel tempo che si aggirerebbe intorno ai 100 miliardi nei prossimi 10 anni.
Intel in questo momento è una società che ha una capitalizzazione di circa 200 miliardi di dollari ed è già impegnata per 100 miliardi in questo ambizioso progetto.
Tuttavia, Intel in questo periodo non sta vivendo un periodo semplice perché nonostante abbia una capitalizzazione molto più ampia rispetto al diretto concorrente, AMD, la sua produzione ed il tipo di prodotto che sta mettendo in commercio attualmente è rimasto molto indietro.
Si parla di circa un anno e mezzo rispetto alla velocità di calcolo ed elaborazione dati del microchip AMD ryzen.
Per produrre chip che raggiungano gli stessi risultati di AMD, e addirittura superarli, Intel nei prossimi 12-24 mesi dovrà fare veramente un grandissimo sforzo.
Tuttavia le acquisizioni in corso d’opera e tutte le mosse strategiche che sta portando avanti fanno capire quanto Intel sia sulla buona strada per raggiungere i risultati di AMD.
Intel è una società estremamente sottovalutata e molto interessante che però in questo momento sta attraversando un periodo di transizione molto grande, e, per giunta, le criticità del mercato sono maggiori rispetto al passato.
Personalmente nel prossimo futuro darei un occhio molto volentieri a questo titolo perché ci riserverà sicuramente grandi sorprese.
Ad ogni modo, ora è il momento di pensare al presente…
Un presente che recentemente è stato caratterizzato da un’importante flessione in quel di Wall Street.
Molti titoli sono scesi e di conseguenza molti investitori hanno il timore che possano precipitare ancora.
E la tanto attesa risalita potrebbe impiegare tempo.
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Giuseppe Pascarella